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Fin dove si può arrivare con un battito d’ali?
Le ali degli uccelli hanno penne e piume.
Quelle delle persone hanno parole.
Però non tutte le parole ti aiutano a spiccare il volo.
Solo le parole che esprimono con chiarezza ciò che provi ti danno più possibilità di volare.

‘Emozionario: Dimmi cosa senti’,  di Cristina Nunez Pereira e Rafael R. Valcárcel

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Perché andare dallo psicologo?

Investire sul proprio benessere aumenta consapevolezza, riduce ansia e stress e permette di scoprire nuove risorse e strategie.

Facciamo chiarezza su cosa può fare uno psicologo e/o psicoterapeuta e sfatiamo qualche mito.

Gli eventi che ci possono mettere in difficoltà durante il corso della vita sono numerosi. Richiedere aiuto ad un professionista rappresenta un’importante opportunità per superare disagi e sofferenze come problemi personali, la preoccupazione per i problemi di un figlio o di un famigliare, una crisi di coppia che non si riesce a risolvere e tanto altro. Qualche anno fa era nata una campagna di sensibilizzazione identificata dall’hasthtag #iovadodallopsicologo per abbattere lo stigma e i pregiudizi di chi si rivolge a un professionista della salute mentale.

Qui di seguito 4 motivi per i quali potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo e poi vediamo nel dettaglio chi è e cosa fa un professionista della salute mentale.

  • Senti di aver bisogno di un punto di vista esterno per chiarire alcune cose
  • Hai un problema in un rapporto importante
  • Senti di avere un malessere che non riesce ad andare via
  • Hai bisogno di sostegno per ristabilire nuovi equilibri e consapevolezze per la tua crescita personale e relazionale

Chi è lo psicologo? Quando andarci e cosa aspettarsi?

Lo psicologo è un professionista sanitario (Legge 3/2018), le cui attività professionali comprendono la prevenzione, la diagnosi, l’abilitazione, la riabilitazione e il sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità (Legge 56/1989). Ogni professionista è iscritto all’Albo della propria regione di appartenenza verificabile da tutti (per trovarmi: https://ordinepsicologi.piemonte.it/).

Lo psicologo segue il Codice Deontologico degli Psicologi e ne rispetta le norme secondo principi di eticità, riservatezza, formazione (https://www.psy.it/codice-deontologico-degli-psicologi-italiani).

L’attività dello psicologo – specializzato o meno in psicoterapia – si svolge sia in contesto clinico che non clinico, anche in presenza di sintomatologie psicopatologiche e prevede una propria autonomia professionale.

La psicoterapia è l’attività specialistica che può essere svolta da psicologi o da medici che abbiano frequentato un percorso specialistico post-lauream (art. 3 Legge 56/1989) della durata di 4 o 5 anni dove sono previsti ulteriori ore di tirocinio e l’apprendimento di un modello teorico da applicare nel lavoro clinico.

Andare dallo psicologo vuol dire sedersi e avere uno spazio per sé, seguiti da un professionista che ascolta, comprende, che sa guidare e contenere perché il nostro lavoro non è solo quello di combattere la sofferenza ma di aiutare le persone a ritrovare il benessere, attivando risorse e parti vitali di ognuno.

Cosa aspettarsi allora quando ci si rivolge a uno psicologo?

L’incontro con il proprio terapeuta è un momento relazionale dove si raccoglie la domanda di aiuto, la preoccupazione del momento – non è mai casuale il momento in cui si decide di chiedere aiuto – e si valuta insieme come dare senso e significato a quel sintomo proprio, di coppia o di un figlio.

Nel primo colloquio si raccolgono alcuni dati anamnestici importanti e si prova a restituire una spiegazione del problema, un’ipotesi del perché sia successo proprio quello a quella persona, ad esempio le tematiche ansiose spesso correlano con il tema del controllo oppure un disturbo alimentare può collegarsi con sentimenti di vuoto e solitudine.

In particolare, il sintomo viene visto come un campanello di allarme, espressione di sofferenze e fatiche che hanno bisogno di trovare uno spazio per essere meglio comprese e gestite. Ecco allora che il sintomo non è più visto come il problema del singolo individuo che dev’essere risolto e “aggiustato”, ma un malfunzionamento dell’intero nucleo familiare i cui effetti si ripercuotono su tutti i componenti e sulle loro relazioni.

Quanto dura e quanto costa un percorso psicologico?

Non c’è una durata definibile in termini di tempo sia che si parli di colloqui di sostegno oppure di psicoterapia. Questo è un aspetto che può spaventare e frenare molte persone poiché ai tempi della psicoanalisi freudiana le sedute erano intense, tre volte a settimana, e duravano tantissimi anni! Ciò che si può rimandare a chi abbiamo davanti è che si lavora con un focus, un obiettivo, in modo che tanto il terapeuta quanto il paziente possano verificare cambiamenti concreti e tangibili e capire se la direzione del lavoro stia portando a una migliore consapevolezza e a nuovo benessere.

In termini di prezzo, invece, è bene ricordare che non c’è più un tariffario unico che guida nelle prestazioni per cui ogni professionista può prevedere prezzi diversi, a seconda della sua esperienza e delle sue competenze, ma, al di là del costo della terapia, non si deve mai dimenticare che andare dallo psicologo è un investimento per se stessi: il valore di un’esperienza trasformativa che permette di avere nuove consapevolezze sui nostri funzionamenti, nuovi modi di stare in relazione con gli altri e nuove letture emotive. La psicologia è una scienza e, come tale, può fornire tecniche e strumenti per comprendere e comprendersi.

Lo psicologo va dallo psicologo?

La risposta è: sì! Anche un professionista della salute mentale ha bisogno di comprendere il suo funzionamento. Spesso durante la Specializzazione in Psicoterapia gli allievi intraprendono percorsi individuali, o di gruppo, perché lavorare su se stessi è una protezione fondamentale quando si ha a che fare con la sofferenza degli altri. Inoltre, ci sono spesso momenti di supervisione e intervisione con colleghi e docenti proprio per sciogliere alcuni nodi difficili che possono presentarsi nei percorsi.

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Se anche tu stai pensando di intraprendere un percorso di consapevolezza ti invito a scrivermi per poter sciogliere dubbi e preoccupazioni; spesso, è la vergogna che impedisce di chiedere aiuto e si continua così a funzionare con meccanismi sofferenti.

Chiunque può intraprendere un percorso psicologico senza essere etichettato come matto.

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